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WHISTLEBLOWER) ARTICOLO 18: LE ALTRE INIZIATIVE PARTE I^ PREMESSE Articolo 1 IL CONTESTO NORMATIVO In attuazione dell'articolo 6 della Convenzione dellOrganizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione e degli articoli 20 e 21 della Convenzione Penale sulla corruzione di Strasburgo del 27 gennaio 1999, il 6 novembre 2012 il legislatore ha approvato la legge numero 190 recante le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dellillegalit nella pubblica amministrazione .Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento dalla Legge 190/2012 e nel presente documento ha un'accezione ampia. Il concetto di corruzione comprensivo infatti delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attivit amministrativa, si riscontri l'abuso da parte dun soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Con la legge 190/2012, lo Stato italiano ha individuato gli organi incaricati di svolgere, con modalit tali da assicurare unazione coordinata, attivit di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell'illegalit nella pubblica amministrazione. La strategia nazionale di prevenzione della corruzione attuata mediante l'azione sinergica di diversi soggetti tra i quali : - la CIVIT, che, in qualit di Autorit nazionale anticorruzione (ANAC), svolge funzioni di raccordo con le altre autorit ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell'efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonch sul rispetto della normativa in materia di trasparenza (art. 1, commi 2 e 3, legge 190/2012); - le pubbliche amministrazioni, e quindi anche i comuni, che attuano ed implementano le misure previste attraverso un Piano Anticorruzione. Tra i compiti che la legge 190/2012 assegna allAutorit nazionale anticorruzione, precipua lapprovazione del Piano nazionale anticorruzione (PNA) predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sulla scorta delle linee di indirizzo formulate dal Comitato Interministeriale, istituito con DPCM 16 gennaio 2013, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha licenziato lo schema di PNA. Il Piano nazionale anticorruzione stato approvato in via definitiva da CIVIT, quale Autorit nazionale anticorruzione, l11 settembre 2013 con la deliberazione numero 72. In base alle suddette disposizioni i comuni devono approvare un Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) entro il 31 gennaio 2014. Articolo 2 IL CONTENUTO DEL PIANO COMUNALE ANTICORRUZIONE Di seguito viene sinteticamente data una panoramica delle disposizioni per la redazione del Piano in oggetto alla luce delle indicazioni fornite dalla Civit ed alle quali si rif il presente lavoro. In base al PNA ( pag. 27 della proposta di Piano), il PTPC ha quale contenuto minimo: la descrizione del processo di adozione del PTPC; la gestione del rischio di corruzione; la formazione del personale in materia di anticorruzione; il codice di comportamento; le altre iniziative. La parte pi importante del documento evidentemente quello relativo alla gestione del rischio. Questo deve riportare: - la mappatura delle attivit per le quali pi elevato il rischio di corruzione; - lindicazione della metodologia utilizzata per effettuare la valutazione del rischio. Per "gestione del rischio" si intende l'insieme delle "attivit coordinate per guidare e tenere sotto controllo l'amministrazione con riferimento al rischio". La gestione del rischio di corruzione lo strumento per diminuire le probabilit che il rischio si concretizzi. La pianificazione, mediante il PTCP, il mezzo per attuare la gestione del rischio. Le fasi principali della gestione del rischio sono: la mappatura dei processi attuati; la valutazione del rischio per ciascun processo; il trattamento del rischio. a) La mappatura dei processi Nel Piano occorre individuare le attivit per le quali maggiore il rischio di corruzione; questa consiste nell'individuazione di ciascun processo, delle sue fasi elementari e delle responsabilit per ciascuna fase. Per processo si intende un insieme di attivit interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno o esterno all'amministrazione (utente). Il concetto di processo pi ampio di quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica. b) La valutazione del rischio La valutazione del rischio deve essere svolta per ciascun processo o fase di processo mappato. La valutazione prevede lidentificazione, l'analisi e la ponderazione del rischio. b.1 -L'identificazione del rischio Consiste nel ricercare, individuare e descrivere i rischi. Richiede che, per ciascun processo o fase, siano evidenziati i possibili rischi di corruzione. Questi sono fatti emergere considerando il contesto esterno ed interno all'amministrazione, anche con riferimento alle specifiche posizioni organizzative presenti all'interno dell'amministrazione. I rischi sono identificati: - attraverso la consultazione ed il confronto tra i soggetti coinvolti, tenendo presenti le specificit di ciascuna amministrazione, di ciascun processo e del livello organizzativo in cui il processo si colloca; - valutando i passati procedimenti giudiziari e disciplinari che hanno interessato l'amministrazione; - applicando i criteri di cui allAllegato 5 del PNA (discrezionalit, rilevanza esterna, complessit del processo, valore economico, razionalit del processo, controlli, impatto economico, impatto organizzativo, economico e di immagine). b.2 -L'analisi del rischio In questa fase si stimano le probabilit che il rischio si concretizzi (probabilit) e si pesano le conseguenze che ci produrrebbe (impatto). Al termine, calcolato il livello di rischio moltiplicano probabilit per impatto. Per ciascun rischio catalogato occorre stimare il valore della probabilit e il valore dell'impatto; b.3 -.La ponderazione del rischio Dopo aver determinato il livello di rischio di ciascun processo o attivit si procede alla ponderazione. In pratica si formula un sorta di graduatoria dei rischi sulla base del parametro numerico livello di rischio. I singoli rischi ed i relativi processi sono inseriti in una classifica del livello di rischio. Le fasi di processo o i processi per i quali siano emersi i pi elevati livelli di rischio identificano le aree di rischio, che rappresentano le attivit pi sensibili ai fini della prevenzione. c) Il trattamento La gestione del rischio si conclude con il trattamento. Il trattamento consiste nel procedimento per modificare il rischio. In concreto, individuare e valutare delle misure per neutralizzare o almeno ridurre il rischio di corruzione. Il responsabile della prevenzione della corruzione deve stabilire le priorit di trattamento in base al livello di rischio, allobbligatoriet della misura ed allimpatto organizzativo e finanziario delle misura stessa. Articolo 3 DESTINATARI DEL PIANO Destinatari del piano, ovvero soggetti chiamati a darvi attuazione, che concorrono alla prevenzione della corruzione, mediante compiti e funzioni indicati nella legge e nel Piano Nazionale Anticorruzione, sono: lAutorit di indirizzo politico; il responsabile della prevenzione; i referenti per la prevenzione; i responsabili di posizione organizzativa per i settori di rispettiva competenza; lO.I.V. e gli altri organismi di controllo interno; lUfficio Procedimenti disciplinari (U.P.D.); tutti i dipendenti dellamministrazione; i collaboratori a qualsiasi titolo dellamministrazione. PARTE II^ IL PIANO Articolo 4 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il Responsabile della prevenzione della corruzione nellUnione della Costa Orientale il Segretario Generale dell'Ente. A norma dellarticolo 1, comma 7, della Legge 6 novembre 2012, n. 190, il Presidente pu disporre diversamente, motivandone le ragioni in apposito provvedimento di individuazione del responsabile della prevenzione della corruzione, adottato con decreto . Il Responsabile esercita i compiti attribuiti dalla legge e dal presente piano, in particolare: elabora la proposta di piano triennale di prevenzione della corruzione ed i successivi aggiornamenti da sottoporre all'organo di indirizzo politico ai fini della successiva approvazione, secondo le procedure di cui al successivo art. 4; verifica l'efficace attuazione del piano e la sua idoneit e ne propone la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attivit dell'Amministrazione; verifica, d'intesa con i titolari di P.O., l'attuazione della rotazione degli incarichi di cui al successivo art. 12 negli uffici preposti allo svolgimento delle attivit nel cui ambito pi elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione, nonch d'intesa con il Presidente della rotazione, con cadenza triennale degli incarichi dei Responsabili di Settore; predispone entro il 31 gennaio, sulla scorta delle comunicazioni dei Responsabili di settore di cui al successivo art. 11, lelenco del personale da inserire nel programma di formazione con riferimento alle materie inerenti le attivit a rischio di corruzione entro il 15 dicembre di ogni anno pubblica sul sito web istituzionale dell'Ente una relazione recante i risultati dell'attivit svolta, sulla base dei reports comunicati dai Capi Settore dell'ente, e la trasmette allorgano di indirizzo politico; Il Responsabile pu avvalersi di una struttura di supporto, ai cui componenti pu attribuire responsabilit procedimentali e che assicureranno il supporto anche in relazione agli adempimenti relativi al Piano Triennale della Trasparenza. Lindividuazione dei soggetti della struttura di supporto spetta al Responsabile della prevenzione della corruzione, che la esercita autonomamente, su base fiduciaria. Articolo 5 FUNZIONI E POTERI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Al fine di svolgere le sue funzioni, il responsabile della prevenzione e della corruzione ha il potere di acquisire ogni forma di conoscenza di atti, documenti ed attivit dellUnione, anche in via meramente informale e propositiva. Tra le attivit, prevalenza obbligatoria va data a quelle individuate a rischio di corruzione. Le Funzioni ed i Poteri del responsabile della prevenzione e della corruzione possono essere esercitati: I) in forma verbale; II) in forma scritta; Nella prima ipotesi il responsabile si relaziona con il soggetto senza ricorrere a documentare lintervento. Nella seconda ipotesi, invece, il Responsabile della prevenzione della corruzione manifesta il suo intervento. Articolo 6 I REFERENTI Il Responsabile nomina ogni anno, entro 20 giorni dell'approvazione del piano, per ciascun settore in cui si articola l'organizzazione dell'ente, un referente. I referenti coincidono, di norma, con i Responsabili di settore in cui articolato lEnte. Nel caso in cui il Responsabile intenda discostarsi da tale indicazione, ne motiva le ragioni nel provvedimento di individuazione. E compito dei Referenti: concorrere alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei Dipendenti dellUfficio cui sono preposti; fornire le informazioni richieste per lindividuazione delle attivit nellambito delle quali pi elevato il rischio corruzione; formulare specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo; provvedere al monitoraggio delle attivit nellambito delle quali pi elevato il rischio corruzione svolte nellUfficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva. In applicazione delle competenze appena elencate, combinate con le disposizioni di cui alla  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lext" \t "_blank" legge n. 190 del 2012, lAutorit Locale Anticorruzione si avvale del Referente sul quale, in relazione al proprio Settore, ricade lobbligo di monitorare le attivit esposte al rischio di corruzione e di assumere i provvedimenti utili a prevenire i fenomeni corruttivi. I Referenti, inoltre, cos come individuati nel Piano e secondo quanto previsto nella  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=022&docnr=28899&stato=lext" \t "_blank" Circolare Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del 2013: svolgono attivit informativa nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione, affinch questi abbia elementi di valutazione e di riscontro sullintera Struttura organizzativa, sullattivit dellAmministrazione e sulle condotte assunte, nonch sul costante monitoraggio dellattivit svolta dai Titolari di Posizioni di Responsabilit, a qualsiasi titolo, assegnati agli Uffici di riferimento, ed anche con riferimento agli obblighi di rotazione del personale; osservano e fanno osservare le misure contenute nel P.T.P.C. ai sensi dellart. 1, comma 14, della  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lext" \t "_blank" legge n. 190 del 2012; svolgono attivit informativa nei confronti dellAutorit Locale Anticorruzione e dellAutorit Giudiziaria ai sensi dellart. del 16  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lext" \t "_blank" Decreto Legislativo n. 165 del 2001; dellart. 20 del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=15226&stato=lext" \t "_blank" Decreto del Presidente della Repubblica n. 3 del 1957; art. 1, comma 3, della  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=23029&stato=lext" \t "_blank" legge n. 20 del 1994; dellart. 331 del Codice di Procedura Penale); partecipano al processo di gestione del rischio; propongono le misure di prevenzione ai sensi dellart. 16 del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lext" \t "_blank" Decreto Legislativo n. 165 del 2001; assicurano losservanza del Codice di Comportamento dei Dipendenti e verificano le ipotesi di violazione ai sensi del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=92339&stato=lext" \t "_blank" Decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013; adottano le misure gestionali, quali lavvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e rotazione del personale ai sensi degli artt. 16 e 55 bis del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lext" \t "_blank" Decreto Legislativo n. 165 del 2001; assicurano la tracciabilit dei processi decisionali allinterno degli atti e dei provvedimenti di competenza; assicurano che siano scongiurate ipotesi di conflitto di interesse; realizzano azioni di sensibilizzazione e qualit dei Rapporti con la Societ Civile Articolo 7 I DIPENDENTI Tutti i dipendenti, osservando le disposizioni contenute nel presente Piano: concorrono ad attuare la prevenzione ai sensi dellart. 1, comma 14, della  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lext" \t "_blank" legge n. 190 del 2012; partecipano al processo di gestione del rischio di cui allAllegato 1, par. B.1.2. del Piano Nazionale Anticorruzione; segnalano le situazioni di illecito al Responsabile della prevenzione della Corruzione, al proprio Responsabile e allUfficio Procedimenti Disciplinari, ai sensi dellart. 54bis del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lext" \t "_blank" Decreto Legislativo n. 165 del 2001; segnalano casi di personale conflitto di interessi ai sensi dellart. 6 bis della  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=37267&stato=lext" \t "_blank" legge n. 241 del 1990 e degli artt. 6 e 7 del  HYPERLINK "http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=92339&stato=lext" \t "_blank" Decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013 Articolo 8 PROCEDURE DI FORMAZIONE E APPROVAZIONE DEL PIANO Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, sulla base anche delle proposte eventualmente pervenute dai Titolari di P.O., elabora il Piano di prevenzione della corruzione e lo trasmette al Presidente e alla Giunta. La Giunta approva il Piano entro il 31 gennaio, salvo diverso altro termine fissato dalla legge. Il Piano, una volta approvato, viene trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica nonch pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale dell'ente in apposita sottosezione della sezione Amministrazione Trasparente. Il Piano pu essere modificato anche in corso d'anno, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione, allorch siano state accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all'attivit dell'amministrazione. Articolo 9 LA GESTIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE Come detto il Piano ha una valenza pluriennale che potr essere di anno in anno modificato, ma soprattutto adeguato alla realt ed esigenze eventualmente sopravvenute. In sede di prima applicazione si ritiene opportuno partire da una base minima e comunque rispondente ai canoni previsti dal PNA per poi successivamente evolversi in base alle nuove disposizioni e situazioni eventualmente sopravvenute. I processi sono stati separati in base alla organizzazione del Comune .Per ognuno di essi si sono individuati i processi pi rilevanti ai fini del presente Piano. Articolo 10 INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVIT A RISCHIO 1. Le aree di rischio, obbligatorie per legge, sono elencate nellart. 1, comma 16, della legge nr. 190/2012 che, sulla base dellesperienza internazionale e nazionale, si riferiscono ai procedimenti di: a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per laffidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalit di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonch attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per lassunzione del personale e progressioni di carriera di cui allarticolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009. 2. I suddetti procedimenti delle aree di rischio sono a loro volta articolate in sottoaree obbligatorie secondo le indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione: A) Area acquisizione e progressione del personale Reclutamento; Progressioni di carriera; Conferimento di incarichi di collaborazione; B) Area affidamento di lavori, servizi e forniture Definizione delloggetto dellaffidamento; Individuazione dello strumento/istituto per laffidamento; Requisiti di qualificazione; Requisiti di aggiudicazione; Valutazione delle offerte; Verifica delleventuale anomalia delle offerte; Procedure negoziate; Affidamenti diretti; Revoca del bando; Redazione del cronoprogramma; Varianti in corso di esecuzione del contratto; Subappalto; Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto; C) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario 1. Provvedimenti amministrativi vincolati nellan; 2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato; 3. Provvedimenti amministrativi vincolati nellan e a contenuto vincolato; 4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale; 5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nellan; 6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nellan e nel contenuto; D) Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario Provvedimenti amministrativi vincolati nellan; Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato; Provvedimenti amministrativi vincolati nellan e a contenuto vincolato; Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale; Provvedimenti amministrativi discrezionali nellan; Provvedimenti amministrativi discrezionali nellan e nel contenuto; Articolo 11 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Una volta individuati i processi si proceduto a determinare lindice di rischio per ciascuno di essi. Come gi anticipato esso rappresenta il prodotto della pesatura della probabilit di accadimento del rischio per limpatto dello stesso. E evidente che pi elevato sar detto valore, maggiore saranno le precauzioni da adottare per evitare laccadimento dello stesso Articolo 12 IL TRATTAMENTO Una volta individuati i processi e valutata lincidenza del rischio per ciascuno di essi, si quindi proceduto ad analizzare i rischi teoricamente prevedibili individuando le azioni e/o misure possibili da mettere in campo per neutralizzare o almeno ridurre il rischio di corruzione. A tal fine si fa riferimento agli indirizzi riportati nellallegato 5 del P.N.A., esplicitato nellallegato 1 dello stesso, che si riporta nelle tabelle 1 e 2 che seguono: Tabella 1 TABELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIOINDICE DI VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA (1)INDICE DI VALUTAZIONE DELLIMPATTO (2) Discrezionalit Il processo discrezionale ? - No, del tutto vincolato 1 - E parzialmente vincolato dalla legge e da atti amministrativi (regolamenti, direttive, circolari) 2 - E parzialmente vincolato solo dalla legge 3 - E parzialmente vincolato solo da atti amministrativi (regolamenti, direttive, circolari) 4 - E altamente discrezionale 5 Impatto organizzativo Rispetto al totale del personale impiegato nel singolo servizio (unit organizzativa semplice) competente a svolgere il processo (o la fase di processo di competenza della p.a.) nellambito della singola p.a., quale percentuale di personale impiegata nel processo ? (se il processo coinvolge lattivit di pi servizi nellambito della stessa p.a. occorre riferire la percentuale al personale impiegato nei servizi coinvolti) Fino a circa il 20% 1 Fino a circa il 40% 2 Fino a circa il 60% 3 Fino a circa l 80% 4 Fino a circa il 100% 5 Rilevanza esterna Il processo produce effetti diretti allesterno dellamministrazione di riferimento? - No, ha come destinatario finale un ufficio interno 2 - S, il risultato del processo rivolto direttamente ad utenti esterni alla p.a. di riferimento 5 Impatto economico Nel corso degli ultimi 5 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei Conti a carico di dipendenti (dirigenti e dipendenti) della p.a. di riferimento o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti della p.a. di riferimento per la medesima tipologia di evento o di tipologie analoghe? NO 1 SI 5 Complessit del processo Si tratta di un processo complesso che comporta il coinvolgimento di pi ammini-strazioni (esclusi i controlli) in fasi successive per il conseguimento del risultato ? - No, il processo coinvolge una sola p.a. 1 - S, il processo coinvolge pi di 3 amministrazioni 3 - S, il processo coinvolge pi di 5 amministrazioni 5 Impatto reputazionale Nel corso degli ultimi 5 anni son stati pubblicati su giornali o riviste articoli aventi ad oggetto il medesimo evento o eventi analoghi ? - No 0 - Non ne abbiamo memoria 1 - S, sulla stampa locale 2 - S, sulla stampa nazionale 3 - S, sulla stampa locale e nazionale 4 - S, sulla stampa locale, nazionale e internazionale 5 Valore economico Qual limpatto economico del processo? - Ha rilevanza esclusivamente interna 1 - Comporta lattribuzione di vantaggi a soggetti esterni, ma di non particolare rilievo economico (es. concessione di borsa di studio per studenti) 3 - Comporta lattribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni (es.: affidamento di appalto) 5 Impatto, organizzativo, economico e sullimmagine A quale livello pu collocarsi il rischio dellevento (livello apicale, livello intermedio, o livello basso) ovvero la posizione/il ruolo che leventuale soggetto riveste nellorganizzazione elevata, media o bassa ? - A livello di addetto 1 - A livello di collaboratore o funzionario 2 - A livello di dirigente di ufficio non generale ovvero di posizione apicale o di posizione organizzativa 3 - A livello di dirigente di ufficio generale 4 - A livello di capo dipartimento/segretario generale 5 Frazionabilit del processo Il risultato finale del processo pu essere raggiunto anche effettuando una pluralit di operazioni di entit economica ridotta che, considerate complessivamente, alla fine assicurano lo stesso risultato (es.: pluralit di affidamenti ridotti) ? NO 1 SI 5 Controlli (3) Anche sulla base dellesperienza pregressa, il tipo di controllo applicato sul processo adeguato a neutralizzare il rischio ? - No, il rischio rimane indifferente 1 - S, ma in minima parte 2 - S, per una percentuale approssimativa del 50% 3 - S, molto efficace 4 - S, costituisce un efficace strumento di neutralizzazione 5 NOTE: (1) Gli indici di probabilit vanno indicati sulla base della valutazione del gruppo di lavoro (2) Gli indici di impatto vanno stimati sulla base di dati oggettivi, ossia di quanto risulta allamministrazione. (3) Per controllo si intende qualunque strumento di controllo utilizzato nella p.a. che sia confacente a ridurre la probabilit del rischio (e, quindi, sia il sistema dei controlli legali, come il controllo preventivo e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzarti nella p.a., es. i controlli a campione in casi non previsti dalle norme, i riscontri relativi allesito dei ricorsi giudiziali avviati nei confronti della p.a.). La valutazione sulla adeguatezza del controllo va fatta considerando il modo in cui il controllo funziona concretamente nella p.a.. Per la stima della probabilit, quindi, non rileva la previsione dellesistenza in astratto del controllo, ma la sua efficacia in relazione al rischio considerato. Tabella 2 VALORI E FREQUENZE DELLA PROBABILITA 0 nessuna probabilit / 1 improbabile / 2 poco probabile / 3 probabile / 4 molto probabile / 5 altamente probabile  VALORI E IMPORTANZA DELLIMPATTO 0 nessun impatto / 1 marginale / 2 minore / 3 soglia / 4 serio / 5 superiore  VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL RISCHIO = valore frequenza X valore impatto  ART. 13 MAPPATURA DEI PROCEDIMENTI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il Piano Nazionale Anticorruzione pone in capo alle pubbliche amministrazioni l'obbligo di mappare i processi intesi come un insieme di attivit interrelate che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in prodotto (output del processo). Nella tabella nr. 3 allegata al presente sono presi in esame i procedimenti a rischio, intesi come scomposizione dei processi, riconducibili alle aree e sottoaree individuate a rischio nel Piano Nazionale Anticorruzione, riportate nel presente piano, a ognuno vengono applicati gli indici di valutazione della tabella 1 sopra esposta e determinata la valutazione complessiva del rischio (dato numerico). Art. 14 IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO E MISURE DI PREVENZIONE Nella tabella nr. 4 che segue, vengono individuati per ciascun procedimento i possibili rischi di corruzione, secondo lallegato A al presente piano. Per tutti i procedimenti trovano applicazione le misure generali di cui all'art. 10 del Piano. Per alcuni procedimenti sono inoltre previste misure di prevenzione ulteriori: Articolo 15 FORMAZIONE DEL PERSONALE IMPIEGATO NEI SETTORI A RISCHIO La scelta del personale cui assegnare l'istruttoria dei procedimenti a rischio, deve prioritariamente ricadere su quello appositamente formato. A tal fine i Titolari di P.O. propongono al Responsabile della Prevenzione della Corruzione i nominativi del personale da inserire nei programmi di formazione da svolgere nell'anno successivo, ai fini dell'assegnazione nei settori a rischio. Tenuto conto delle ristrettezze economiche in cui versano gli enti e dei limiti di spesa previsti dalla vigente normativa, dei corsi a livello generale, rivolti a tutti i dipendenti, saranno svolti dal Segretario generale dellEnte,: senza costi quindi per lente si forniranno a tutti i dipendenti nozioni basilari sulla tematica in oggetto, sulla normativa in generale e su quanto previsto dal Comune in materia illustrando puntualmente il presente Piano. Detta attivit sar svolta periodicamente e comunque almeno una volta lanno con incontri in aula per illustrare le modifiche ed integrazioni del Piano, nonch leventuale evoluzione della normativa. Si prevedono almeno due ore lanno di formazione. Laddove possibile, il Responsabile della prevenzione e i funzionari-responsabili addetti alle aree a rischio seguiranno dei corsi presso altri soggetti istituzionali e non volti alla acquisizione di una competenza specifica in materia. Articolo 16 ROTAZIONE DEL PERSONALE IMPIEGATO NEI SETTORI A RISCHIO Lente intende adeguare, in linea di principio, il proprio ordinamento alle previsioni di cui all'art. 16, comma 1, lett. I quater), del decreto legislativo 165/2001, che dispone in merito alle funzioni dei dirigenti/responsabili dei servizi che questi provvedono al monitoraggio delle attivit nell'ambito delle quali pi elevato il rischio corruzione svolte nell'ufficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva.E evidente che un normale avvicendamento nei ruoli e mansioni dei diversi dipendenti comunali uno strumento di tutela anticipata e quindi di prevenzione alla corruzione. Ad oggi per la dotazione organica dellente limitata e non consente, di fatto, lapplicazione concreta e puntuale del criterio della rotazione. Non esistono infatti figure professionali perfettamente fungibili allinterno dellente. Inoltre bisogna ricordare che la nomina dei responsabili dei servizi deputata esclusivamente al Sindaco che provvede alla loro nomina in base anche ad un criterio fiduciario. Per cui in tali casi la rotazione disposta dal sindaco, in sede di assegnazione degli incarichi e comunque al termine di un triennio nella posizione. Lo stesso varr per i responsabili dei servizi: per tutti gli uffici individuati come aree a rischio corruzione, ove nell'ente vi siano almeno due dipendenti in possesso della necessaria qualifica professionale, dovr essere disposta la rotazione degli incarichi, in modo che nessun dipendente sia titolare dell'ufficio per un periodo superiore ad un triennio onde evitare che possano consolidarsi delle posizioni di privilegio nella gestione diretta di determinate attivit correlate alla circostanza che lo stesso funzionario si occupi personalmente per lungo tempo dello stesso tipo di procedimenti e si relazioni sempre con gli stessi utenti. Ove non sia possibile la rotazione, saranno individuate meccanismi rafforzati di controllo e monitoraggio I provvedimenti di rotazione sono comunicati al responsabile della prevenzione, che provvede alla pubblicazione sul sito dell'ente. Articolo 17 MISURE PER LA TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITO ( CD. WHISTLEBLOWER) L art. 54-bis del decreto legislativo 165/2001 Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower), introduce una misura di tutela finalizzata a consentire l'emersione di fattispecie di illecito. Esso cos recita: 1. Fuori dei casi di responsabilit a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorit giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non pu essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. 2. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identit del segnalante non pu essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l'identit pu essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. 3. L'adozione di misure discriminatorie segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere. 4. La denuncia sottratta all'accesso previsto dagli  HYPERLINK "http://bd01.leggiditalia.it/cgi-bin/FulShow?TIPO=5&NOTXT=1&KEY=01LX0000110183ART25" articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Quindi al delatore sono accordate le seguenti misure di tutela: 1. la tutela dell'anonimato; 2. il divieto di discriminazione; 3. la previsione che la denuncia sia sottratta al diritto di accesso (fatta esclusione delle ipotesi eccezionali descritte nel comma 2 del nuovo art. 54-bis). La ratio della norma evidentemente quella di evitare che il dipendente ometta di effettuare segnalazioni di illecito per il timore di subire conseguenze pregiudizievoli. Appare di tutta evidenza la necessit di rispettare la disposizione normativa che, data la sua chiara formulazione, non abbisogna di ulteriori indicazioni in sede di Piano ed alla quale quindi si rimanda. PARTE III^ LE ALTRE INIZIATIVE Articolo 18 LE ALTRE INIZIATIVE A) IL CODICE DI COMPORTAMENTO L articolo 54 del decreto legislativo 165/2001, ha previsto che il Governo definisse un  Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni per assicurare: la qualit dei servizi; la prevenzione dei fenomeni di corruzione; il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealt, imparzialit e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. Il 16 aprile 2013 stato emanato il DPR 62/2013 recante il suddetto Codice di comportamento. Il comma 3 dellarticolo 54 del decreto legislativo 165/2001, dispone che ciascuna amministrazione elabori un proprio Codice di comportamento con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione. Riguardo a detto Codice si proceduto, nel mese di dicembre, a richiedere ai cd. portatori di interesse e/o semplici cittadini indicazioni e/o osservazioni in merito allo stesso sulla base di uno schema predisposto dal Segretario Comunale. Si rimanda pertanto a quanto deciso e disposto in detto provvedimento, approvato con delibera di Giunta dellUnione n. del ______. B) INIZIATIVE PREVISTE NELL'AMBITO DELL'EROGAZIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, SUSSIDI, AUSILI FINANZIARI NONCH ATTRIBUZIONE DI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALUNQUE GENERE Sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonch attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere, sono elargiti esclusivamente alle condizioni e secondo la disciplina del regolamento previsto dallarticolo 12 della legge 241/1990. Ogni provvedimento dattribuzione/elargizione prontamente pubblicato sul sito istituzionale dellente nella sezione amministrazione trasparente, oltre che allalbo online e nella sezione determinazioni/deliberazioni. C) AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE E RAPPORTO CON LA SOCIET CIVILE In conformit al PNA (pagina 52), lente intende pianificare ad attivare misure di sensibilizzazione della cittadinanza finalizzate alla promozione della cultura della legalit. A questo fine, una prima azione consiste nel dare efficace comunicazione e diffusione alla strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi impostata e attuata mediante il presente PTCP e alle connesse misure. Considerato che l'azione di prevenzione e contrasto della corruzione richiede un'apertura di credito e di fiducia nella relazione con cittadini, utenti e imprese, che possa nutrirsi anche di un rapporto continuo alimentato dal funzionamento di stabili canali di comunicazione, lamministrazione dedicher particolare attenzione alla segnalazione dallesterno di episodi di cattiva amministrazione, conflitto di interessi, corruzione. E) ALTRE AZIONI Come anticipato in premessa il PNA (Piano Nazionale Anticorruzione) indica quale contenuto minimale che un Piano Anticorruzione deve avere la presenza ed indicazione di ulteriori misure tutte finalizzate allimplementazione delle azioni volte a prevenire fenomeni corrutivi allinterno dellente. In questo senso si indicano le seguenti azioni, si pu dire di carattere trasversale, che lAmministrazione si impegna nel corso del prossimo triennio di validit del presente Piano ad attuare: - maggiore trasparenza, che di si sostanzia nella redazione e rispetto del Piano Triennale per la Trasparenza che di norma una sezione del Piano Anticorruzione ed al quale si rimanda. - completamento o comunque implementazione dell'informatizzazione dei processi: ci consentir per tutte le attivit dell'amministrazione la tracciabilit dello sviluppo del processo e riduce quindi il rischio di "blocchi" non controllabili con emersione delle responsabilit per ciascuna fase; logica conseguenza di detto processo sar il tendenziale accesso telematico a dati, documenti e procedimenti. Ci consentir l'apertura dell'amministrazione verso l'esterno e, quindi, la diffusione del patrimonio pubblico e il controllo sull'attivit da parte dell'utenza; - il monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali per far emergere eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi. Ogni anno nel corso dellaggiornamento del presente Piano triennale si indicheranno modi, forme ed obiettivi per il miglioramento di detti processi che costituiranno comunque un punto di riferimento per qualsiasi azione amministrativa. Oltre a quanto detto, si indicano ulteriori azioni e misure tutte volte a garantire una maggiore legalit dellazione amministrativa e ad accrescere la prevenzione a sempre possibili fenomeni corrutivi. CONCLUSIONI Come chiarito dalla Funzione Pubblica in un comunicato del 12 dicembre 2013, la prima relazione sull'efficacia delle misure adottate andr trasmessa entro il 31 gennaio 2015 in concomitanza con la comunicazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015. La relazione, a consuntivo delle attivit svolte nel primo anno di vita del presente Piano e da redarre entro il 15 dicembre di ogni anno, ai sensi dell' HYPERLINK "http://www.progettoomnia.it/ecm/remap/page/MA1-108549-1-f-2/content/l-190-2012-06-11-2012-art-1.0000.EGASP-ART-034201200019000000000000000000100000000" \t "_blank" articolo 1, comma 14, della legge n. 190/2013 , espliciter l'efficacia delle misure di prevenzione definite dal presente PTPC. In quella sede si potr verificare la validit del presente lavoro e possibilmente le integrazioni e modifiche che migliorare lo stesso. Dalla Residenza dellunione 31/01/2014 Il Segretario Generale Responsabile della prevenzione della Corruzione Dott.ssa Rosa Arrivabene Allegato A REGISTRO DEL RISCHIO ELENCO RISCHI POTENZIALI (previsti nel P.A.N.) previsioni di requisiti di accesso personalizzati ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari; abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato al reclutamento di candidati particolari; irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari; inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dellimparzialit della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari; progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari; motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari; accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalit per distribuire i vantaggi dellaccordo a tutti i partecipanti allo stesso; definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire unimpresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione); uso distorto del criterio dellofferta economicamente pi vantaggiosa, finalizzato a favorire unimpresa; utilizzo della procedura negoziata e abuso dellaffidamento diretto al difuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire unimpresa; ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire allappaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni; abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo allaggiudicatario; elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante limproprio utilizzo del modello procedurale dellaffidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; abuso nelladozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di attesa); abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti(es. controlli finalizzati allaccertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali); riconoscimento indebito di indennit di disoccupazione a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti; riconoscimento indebito dellesenzione dal pagamento di ticket sanitari al fine di agevolare determinati soggetti; uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nellaccesso a fondi comunitari; rilascio di concessioni edilizie con pagamento di contributi inferiori al dovuto al fine di agevolare determinati soggetti; Disomogeneit nella valutazione; Scarsa trasparenza; Scarso controllo del possesso dei requisiti dichiarati dai richiedenti; Scarso o mancato controllo; Discrezionalit nella gestione; Abuso nelladozione del provvedimento. Tabella 3 Numero dordine Procedimento  Indice di valutazione della probabilit Valori e frequenze della probabilitIndice di valutazione dellimpattoValori e importanza dellimpattoValutazione complessiva del rischio Totale punteggioDiscrezionalitRilevanza esternaComplessitValore economicoFrazionabilitControlli Valore medio indice probabilit (1)OrganizzativoEconomicoReputazionaleOrganizzativo Economico dellimmagine  Valore medio Indice di impatto (2) (1) X (2)1Reclutamento di personale a tempo determinato o indeterminato2515132,8311031,253,542Procedure di assunzione ex art. 110 ed ex art. 90 D.Lgs. 267/00 e s.m.i. 2515132,8311031,253,543Procedimento pubblico di mobilit volontaria ed interscambio ai sensi dellart. 30 D.Lgs. 154/2001 e s.m.i.2521122,1611031,252,704Progressioni di carriera verticale e orizzontale2211131,6711031,252,095Valutazione del personale2211131,6711041,52,506Procedimenti Disciplinari2211131,6711041,52,507Conferimento incarichi di collaborazione, studio, ricerca e consulenza2515132,8311041,54,248Definizione dell'oggetto dell'appalto2515533,5011041,55,259Individuazione dell'istituto dell'affidamento2515533,5011041,55,2510Requisiti di qualificazione2515132,8311041,54,2411Requisiti di aggiudicazione2515132,8311041,54,2412Valutazione delle offerte2515132,8311041,54,2413Verifica dell'eventuale anomalia delle offerte2515132,8311041,54,2414Procedure negoziate2515533,511041,55,2515Affidamenti diretti2515132,8311041,54,2416Revoca del bando2515132,8311041,54,2417Redazione del cronoprogramma2513132,511041,53,7518Varianti in corso di esecuzione del contratto25155 33,511041,55,2519Subappalto2515132,8311041,54,2420Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto 4515133,1711031,253,9621Affidamento incarichi esterni ex D.lgs163/20062515132,8311041,54,2422Approvazione stato avanzamento lavori2515132,8311041,54,2423Collaudi Lavori Pubblici2515132,8311041,54,2424Affidamento incarichi legali2515132,8311031,253,5425Alienazione beni pubblici 2515132,8311031,253,5426Controllo affissioni abusive2513132,5011031,253,1227Rilascio di autorizzazioni ambientali (installazione antenne, deroghe inquinamento acustico, ecc.)2535133,1711041,54,7528Autorizzazioni commerciali2535133,1711031,253,9629Autorizzazioni lavori 2513533,1711041,54,7530Autorizzazioni pubblico spettacolo2523132,6611031,253,3231Autorizzazioni sanitarie2535133,1711031,253,9632Autorizzazioni al personale2211131,6711041,52,5033Autorizzazione reti servizi ( scavo su suolo pubblico)2515533,5011041,55,2534Concessione in uso2515533,5011041,55,2535Permessi a costruire2525133,0011031,253,7536Piani Urbanistici o di attuazione promossi da privati2535133,1711041,54,7537Collaudi ed acquisizione opere di urbanizzazione1515132,6711041,54,0038Certificati agibilit2515132,8311031,253,5439Certificati destinazione urbanistica2515132,8311031,253,5440Gestione controlli in materia di abusi edilizi2515132,8311031,253,5441Gestione controlli e accertamenti di infrazione in materia di commercio25151 32,8311031,253,5442Gestione dei ricorsi avverso sanzioni amministrative2515132,8311031,253,5443Gestione delle sanzioni e relativi ricorsi al Codice della Strada1515132,6611031,253,3244S.C.I.A inerenti l' edilizia2515132,8311031,253,5445Comunicazioni per attivit edilizia libera2515132,8311031,253,5446S.C.I.A. inerenti le attivit produttive2515132,8311031,253,5447Assegnazione di posteggi mercati settimanali e mensili2515132,8311031,253,5448Autorizzazione attivit spettacoli viaggianti e circensi su area pubblica o privata2513132,5011031,253,7549Ammissione alle agevolazioni in materia socio assistenziale ( Es. . concessione ed erogazione sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonch attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone, associazioni ed enti pubblici e privati, Riconoscimento indennit di disoccupazione, assegno per il nucleo familiare, assegno di maternit, esenzione dal pagamento di ticket sanitari2523533,3311131,504,9950Atti di gestione del patrimonio immobiliare25151 32,8311031,253,5451Controllo servizi esternalizzati2515132,8311031,253,5452Divieto/conformazione attivit edilizia2515132,8311031,253,5453Divieto/conformazione attivit produttiva25 15132,8311031,253,5454Verifica morosit entrate patrimoniali2515132,8311031,253,5455Controllo evasione tributi locali ( Es.: Emissione avvisi di accertamento ICI IMU per omesso, incompleto, tardivo versamento, rettifica omessa denuncia, esame istanze di accertamento con adesione, esame istanze di rimborso ICI - IMU1515132,6611031,253,3256Emissione di provvedimenti in autotutela35151533311041,54,1657Occupazione d'urgenza1515132,6711041,54,0058Espropri1515132,6711 041,54,0059Ordinanze2513132,5011041,53,7560Indennizzi , risarcimenti e rimborsi2515132,8311041,54,2461Registrazioni e rilascio certificazioni in materia anagrafica ed elettorale1513132,3311031,253,4962Assegnazione residenza e numero civico. Nuclei familiari1513132,3311031,253,4963Trascrizioni sui registri di Stato Civile15131 32,3311031,253,7564Affrancazioni e trasformazione diritto superficie 2513132,5011031,253,1265Collaudi ed acquisizione opere di urbanizzazione1515132,6711041,54,0066Occupazione suolo pubblico2513132,5011041,53,7567Pubbliche affissioni2513132,5011031,253,1268Rilascio contrassegno invalidi1513132,3311031,253,4969Rilascio stallo di sosta per invalidi2513132,5011031,253,1270Rilascio passo carrabile2513132,5011031,253,1271Autorizzazioni cimiteriali2513132,5011031,253,1272Liquidazione fatture1515132,6711031,253,3473Gestione cassa economale2513132,5011031,253,12Tabella 4 Numero dordine del procedimento Procedimento Determinazione del livello di rischio (Tabella 3) Identificazione del rischio (Allegato A) RESPONSABILI Misure di prevenzione ulteriori1Reclutamento di personale a tempo determinato o indeterminato3,541 3 4Responsabile AA.GG.Previsione della presenza di tutti i responsabili di settore per la formulazione del bando, anche se la responsabilit del procedimento o del processo affidata ad un unico responsabile. Tale procedura deve risultare da apposito verbale. Entro il 31.12.2014 aggiornamento regolamento degli uffici e dei servizi.2Procedure di assunzione ex art. 110 ed ex art. 90 D.Lgs. 267/00 e s.m.i. 3,541 4Responsabile AA.GG.3Procedimento pubblico di mobilit volontaria ed interscambio ai sensi dellart. 30 D.Lgs. 154/2001 e s.m.i.2,701 3 - 4Responsabile AA.GG.4Progressioni di carriera verticale e orizzontale2,091 4 5Responsabile AA.GG.Previsione della presenza di tutti i responsabili di settore per stabilire i criteri di progressione, anche se la responsabilit del procedimento o del processo affidata ad un unico responsabile. Tale procedura deve risultare da apposito verbale.5Valutazione del personale2,5020Tutti i Responsabili6Procedimenti Disciplinari2,5020 23 - 24Ufficio procedimenti Disciplinari7Conferimento incarichi di collaborazione, studio, ricerca e consulenza4,241 6 Tutti i Responsabili8Definizione dell'oggetto dell'appalto5,2521Tutti i Responsabili9Individuazione dell'istituto dell'affidamento5,2510Tutti i ResponsabiliRapporto semestrale al responsabile anticorruzione delle tipologie di affidamenti di lavori, servizi e forniture effettuati10Requisiti di qualificazione4,248Tutti i Responsabili11Requisiti di aggiudicazione4,248 22 Tutti i Responsabili12Valutazione delle offerte4,249Tutti i Responsabili13Verifica dell'eventuale anomalia delle offerte4,2423Tutti i Responsabili14Procedure negoziate5,2510Tutti i Responsabili15Affidamenti diretti4,2410Tutti i Responsabili16Revoca del bando4,2412Tutti i Responsabili17Redazione del cronoprogramma3,7523Tutti i Responsabili18Varianti in corso di esecuzione del contratto5,2511Tutti i Responsabili19Subappalto4,247Tutti i Responsabili20Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto 3,9624Tutti i Responsabili21Affidamento incarichi esterni ex D.lgs163/20064,246 10 Tutti i Responsabili22Approvazione stato avanzamento lavori4,2423 24 Tutti i Responsabili23Collaudi Lavori Pubblici4,2423 24 Tutti i Responsabili24Affidamento incarichi legali3,546 10 Tutti i Responsabili25Alienazione beni pubblici 3,5424 Non gestito26Controllo affissioni abusive3,1224Non gestito27Rilascio di autorizzazioni ambientali (installazione antenne, deroghe inquinamento acustico, ecc.)4,7523 25 Non gestito28Autorizzazioni commerciali3,9615Non gestito29Autorizzazioni lavori 4,7523 25 Non gestitoRapporto semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste pervenute e delle autorizzazioni concesse e non30Autorizzazioni pubblico spettacolo3,3223 25 Non gestito.31Autorizzazioni sanitarie3,9623 25 Non gestito32Autorizzazioni al personale2,5023 25 Tutti i ResponsabiliPrevedere meccanismi di raccordo tra i capi settori. Circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali tra gli stessi responsabili33Autorizzazione reti servizi ( scavo su suolo pubblico)5,2523 25Non gestitoRapporto semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste pervenute e delle autorizzazioni concesse e non34Concessione in uso5,2513 25 Non gestito35Permessi a costruire3,7519 - 25Non gestitoControllo dello stato dei luoghi nella fase istruttoria. Informazione semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste e dei controlli effettuati36Piani Urbanistici o di attuazione promossi da privati4,7525Non gestitoControllo dello stato dei luoghi nella fase istruttoria. Informazione semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste e dei controlli effettuati e loro risultanze37Collaudi ed acquisizione opere di urbanizzazione4,0023 - 24Non gestito38Certificati agibilit3,5422 23 - 25Non gestito39Certificati destinazione urbanistica3,5423 - 25Non gestito40Gestione controlli in materia di abusi edilizi3,54 23Non gestito41Gestione controlli e accertamenti di infrazione in materia di commercio3,54 23 Non gestito42Gestione dei ricorsi avverso sanzioni amministrative3,5424Non gestito43Gestione delle sanzioni e relativi ricorsi al Codice della Strada3,32 24 Non gestito44S.C.I.A inerenti l' edilizia3,5422 23 Non gestitoControllo dello stato dei luoghi nei termini . Informazione semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste e dei controlli effettuati e loro risultanze45Comunicazioni per attivit edilizia libera3,5422 23Non gestitoControllo dello stato dei luoghi nei termini . Informazione semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste e dei controlli effettuati e loro risultanze46S.C.I.A. inerenti le attivit produttive3,5422 23Non gestitoControllo dei requisiti dichiarati. Informazione semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste e dei controlli effettuati e loro risultanze47Assegnazione di posteggi mercati settimanali e mensili3,5420 24 Non gestitoEntro il 31.12.2014, approvazione del piano di commercio su aree pubbliche e assegnazione definitiva dei posteggi. 48Autorizzazione attivit spettacoli viaggianti e circensi su area pubblica o privata3,7522 23Non gestito49Ammissione alle agevolazioni in materia socio assistenziale ( Es. . concessione ed erogazione sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonch attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone, associazioni ed enti pubblici e privati, Riconoscimento indennit di disoccupazione, assegno per il nucleo familiare, assegno di maternit, esenzione dal pagamento di ticket sanitari4,9921 - 22 23 - 24Responsabile AA.GG.50Atti di gestione del patrimonio immobiliare3,5422 23 - 24Non gestito51Controllo servizi esternalizzati3,5423 - 24Tutti i Responsabili52Divieto/conformazione attivit edilizia3,5423Non gestito53Divieto/conformazione attivit produttiva3,5423Non gestito54Verifica morosit entrate patrimoniali3,5423Non gestito55Controllo evasione tributi locali ( Es.: Emissione avvisi di accertamento ICI IMU per omesso, incompleto, tardivo versamento, rettifica omessa denuncia, esame istanze di accertamento con adesione, esame istanze di rimborso ICI - IMU3,3223Non gestito56Emissione di provvedimenti in autotutela4,1624 25Tutti i Responsabili57Occupazione d'urgenza4,0020 24 Non gestito58Espropri4,0020 24 Non gestito59Ordinanze3,7520 24 Non gestito60Indennizzi , risarcimenti e rimborsi4,2420 24 Tutti i Responsabili61Registrazioni e rilascio certificazioni in materia anagrafica ed elettorale3,4922 23 24 Non gestito62Assegnazione residenza e numero civico. Nuclei familiari3,4923 24 Non gestito63Trascrizioni sui registri di Stato Civile3,7524 Non gestito64Affrancazioni e trasformazione diritto superficie 3,1223 24 Non gestito65Collaudi ed acquisizione opere di urbanizzazione4,0023 24 Non gestito66Occupazione suolo pubblico3,7523 24 25 Non gestito67Pubbliche affissioni3,1223 24 25 Non gestito68Rilascio contrassegno invalidi3,4922Non gestito69Rilascio stallo di sosta per invalidi3,1220 22 24 Non gestitoRapporto semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste pervenute e delle autorizzazioni concesse e non70Rilascio passo carrabile3,1220 23 24 Non gestitoRapporto semestrale al responsabile anticorruzione delle richieste pervenute e delle autorizzazioni concesse e non71Autorizzazioni cimiteriali3,1222 25 Non gestitoControllo delle concessioni scadute. Adempimento da realizzare entro il 30.03.201472Liquidazione fatture3,3424 Responsabile dei Servizi Finanziari73Gestione cassa economale3,1224 Responsabile dei Servizi Finanziari Programma Triennale della Trasparenza e Integrit Anni 2014-2016 Le novit normative nellambito del vasto progetto di riforma della Pubblica Amministrazione impongono agli enti locali la revisione e la riorganizzazione dei propri assetti organizzativi e normativi, al fine di rendere la struttura pi efficace, efficiente ed economica, ma anche pi moderna e performante. A tal proposito, alla luce dei rapidi e continui sviluppi tecnologici che permettono unaccessibilit ed una conoscibilit dellattivit amministrativa sempre pi ampia ed incisiva, un ruolo fondamentale riveste oggi la trasparenza nei confronti dei cittadini e dellintera collettivit, poich rappresenta uno strumento essenziale per assicurare i valori costituzionali dellimparzialit e del buon andamento delle pubbliche amministrazioni, per favorire anche in chiave partecipativa il controllo sociale sullazione amministrativa e in modo tale da promuovere la diffusione della cultura della legalit e dellintegrit nel settore pubblico. In particolare, il decreto legislativo 150 del 2009 d una precisa definizione della trasparenza, da intendersi in senso sostanziale come accessibilit totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dellorganizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e allutilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dellattivit di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialit. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dellarticolo 117,secondo comma, lettera m), della Costituzione. (art. 11 d.lgs. 150/2009). Il pieno rispetto degli obblighi di trasparenza costituisce livello essenziale di prestazione, come tale non comprimibile in sede locale, ed inoltre un valido (ed anzi forse il principale) strumento di prevenzione e di lotta alla corruzione, garantendo in tal modo la piena attuazione dei principi previsti anche dalla normativa internazionale, in particolare nella Convenzione Onu sulla corruzione del 2003, poi recepita con la legge n. 116 del 2009 e, da ultimo, con Legge n. 190 del 2012. Accanto al diritto di ogni cittadino di accedere a tutti i documenti amministrativi, cos come previsto dalla Legge 241/1990, e al dovere posto dalla Legge 69/2009 in capo alle pubbliche amministrazioni di rendere conoscibili alla collettivit alcune tipologie di atti ed informazioni, attraverso i nuovi supporti informatici e telematici, il d.lgs. 150 del 27 ottobre 2009 pone un ulteriore obbligo in capo alle pubbliche amministrazioni, quello di predisporre il Programma triennale per la trasparenza e lintegrit. Tale programma, da aggiornarsi annualmente, viene adottato dallorgano di indirizzo politico amministrativo (la Giunta, per gli enti locali) e, sulla base della normativa vigente, nonch delle linee guida adottate dalla Commissione per la Valutazione la Trasparenza e lIntegrit delle amministrazioni pubbliche (Civit) con delibere n. 6 e 105 del 2010, deve contenere: gli obiettivi che lente si pone per dare piena attuazione al principio di trasparenza; le finalit degli interventi atti a sviluppare la diffusione della cultura della integrit e della legalit; gli stakeholders interni ed esterni interessati agli interventi previsti; i settori di riferimento e le singole concrete azioni definite, con individuazione delle modalit,dei tempi di attuazione, delle risorse dedicate e degli strumenti di verifica. Il programma per la trasparenza costituisce uno degli elementi fondamentali nella rinnovata visione legislativa del ruolo delle amministrazioni pubbliche, fortemente ancorata al concetto di performance: le amministrazioni devono dichiarare e pubblicizzare i propri obiettivi, costruiti in relazione alle effettive esigenze dei cittadini, i quali, a loro volta, devono essere messi in grado di valutare se, come, quando e con quali risorse quegli stessi obiettivi vengono raggiunti. La pubblicizzazione dei dati relativi alla performance sui siti delle amministrazioni rende poi comparabili i risultati raggiunti, avviando un processo virtuoso di confronto e crescita. E quindi il concetto stesso di performance che richiede limplementazione di un sistema volto a garantire effettiva conoscibilit e comparabilit dellagire delle amministrazioni. Questo documento, articolato secondo le indicazioni fornite dalla Civit nellottobre 2010 e del D.Lgs.n.33/2013, indica le principali azioni e le linee di intervento che lUnione della Costa Orientale intende seguire nellarco del triennio 2014-2016 in tema di trasparenza. 1. I dati da pubblicare sul portale del comune. Sulla base della vigente normativa sul portale del comune devono essere pubblicati i dati di cui alla sezione Categorie di dati e contenuti specifici della citata Delibera della Civit n. 105/2010, tenuto conto delle disposizioni in materia di tutela dei dati personali, esplicitate dalle deliberazioni dellAutorit garante: 1) Programma triennale per la trasparenza e lintegrit e relativo stato di attuazione (articolo 11, comma 8, lettera a), del d. lg. n. 150 del 2009); 2) Piano e Relazione sulla performance (articolo 11, comma 8, lettera b), del d. lg. n. 150 del 2009); 3) Dati informativi sullorganizzazione e i procedimenti 4) Dati informativi relativi al personale 5) Dati relativi a incarichi e consulenze 6) Dati sulla gestione economico-finanziaria dei servizi pubblici 7) Dati sulla gestione dei pagamenti 8) Dati relativi alle buone prassi 9) Dati su sovvenzioni, contributi, crediti, sussidi e benefici di natura economica 10) Dati sul public procurement 2. Il processo di pubblicazione dei dati Nel rispetto delle vigenti disposizioni allestita sul portale unapposita sezione denominata Amministrazione Trasparente al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti pubblicati ai sensi della normativa vigente. La pubblicazione dei contenuti effettuata in coerenza con quanto riportato nel documento Linee Guida Siti Web ed in particolare con le indicazioni relative ai seguenti argomenti: trasparenza e contenuti minimi dei siti pubblici; aggiornamento e visibilit dei contenuti; accessibilit e usabilit; classificazione e semantica; formati aperti; contenuti aperti. I dati, comunicati dai Responsabili degli uffici competenti e sotto la loro rispettiva responsabilit, sono validati, quanto a completezza e coerenza complessiva, dal responsabile della comunicazione interna e quindi pubblicati dalla redazione del Sito internet. Gli stessi dati sono soggetti a continuo monitoraggio, per assicurare leffettivo aggiornamento delle informazioni. I dati attualmente presenti sul sito saranno completati ed organizzati secondo lo schema di massima di seguito precisato, strutturato per garantirne la massima fruibilit, non solo da parte degli utenti, ma anche da parte delle altre pubbliche amministrazioni. Viene garantita una revisione delle pubblicazioni con cadenza annuale per garantirne un costante allineamento. In assenza di limiti stabiliti da normative di settore, i limiti temporali di pubblicazione sul sito dellUnione della Costa Orientale dei dati in generale si richiamano a quanto previsto dalle linee guida del Garante della privacy. 3. Sezione Amministrazione Trasparente Strumento privilegiato per assicurare lattuazione alla disciplina della trasparenza intesa come accessibilit totale alle informazioni concernenti ogni aspetto dellorganizzazione, la pubblicazione sul sito istituzionale di una serie di dati, in parte previsti dal D.lg. 150/2009, in parte previsti dal D.Lgs 33/2013 e in parte da altre normative vigenti. LUnione della Costa Orientale sul proprio sito www. , prevede nella home page una sezione denominata Amministrazione Trasparente, con uno specifico link, nella quale sono pubblicati i dati, organizzati in sotto-sezioni, come di seguito elencati , salvo aggiornamenti o altre disposizioni di legge: Disposizioni generali Attestazioni OIV o struttura analoga" Programma per la Trasparenza e l'Integrit Atti generali Oneri informativi per cittadini e imprese Organizzazione Organi di indirizzo politico-amministrativo Sanzioni per mancata comunicazione dei dati Articolazione degli uffici Rendiconti gruppi consiliari regionali/provinciali Telefono e posta elettronica Consulenti e collaboratori Personale Incarichi amministrativi di vertice Dirigenti Posizioni organizzative Dotazione organica Codice di comportamento dei dipendenti Tassi di assenza Personale non a tempo indeterminato Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti Contrattazione collettiva Contrattazione integrativa OIV Performance Piano della Performance Sistema di misurazione e valutazione della Performance Relazione sulla Performance Ammontare complessivo dei premi Dati relativi ai premi Benessere organizzativo Enti controllati Enti pubblici vigilati Societ partecipate Enti di diritto privato controllati Rappresentazione grafica Bandi di Concorso Attivit e procedimenti Dati aggregati attivit amministrativa Tipologie di procedimento Monitoraggio tempi procedimentali Dichiarazioni sostitutive e acquisizione d'ufficio dei dati Provvedimenti Provvedimenti organi indirizzo-politico Provvedimenti dirigenti Bandi di gara e contratti Dati sulla gestione economico finanziaria dei servizi pubblici Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici Criteri e modalit Atti di concessione Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche Bilanci Bilancio preventivo e consultivo Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio Controlli e rilievi sull'amministrazione Pagamenti Elenco debiti scaduti Piano dei pagamenti Elenco debiti comunicati ai creditori Servizi erogati Carta dei servizi e standard di qualit Costi contabilizzati Tempi medi di erogazione dei servizi Liste di attesa Pagamenti dell'amministrazione Indicatore di tempestivit dei pagamenti IBAN e pagamenti informatici Opere pubbliche Controlli sulle imprese Beni immobili e gestione patrimonio Canoni di locazione o affitto Patrimonio immobiliare Pianificazione e governo del territorio Informazioni ambientali Strutture sanitarie private accreditate Interventi straordinari e di emergenza Prevenzione e la repressione della corruzione e dellillegalit Altri contenuti Accesso Civico Albi beneficiari provvidenze Buone prassi Consorzi, Enti e societ Contabilizzazione servizi erogati Contratti integrativi Dati informativi sul personale Dati informativi sull'organizzazione e i procedimenti Dati sulla gestione economico finanziaria dei servizi pubblici Accessibilit e Catalogo di dati, metadati e banche dati Gestione dei pagamenti Corruzione 4. Le iniziative per lintegrit e la legalit Per garantire il rispetto della legalit e lintegrit dellazione amministrativa e dei comportamenti degli operatori, previsto un sistema di monitoraggio preventivo degli atti amministrativi (Regolamento dei Controlli Interni approvato con deliberazione di Consiglio dellUnione n. del ) Oltre a quanto previsto dalla legge in materia di pareri dei responsabili degli uffici sulle proposte di deliberazione, tutte le determinazioni che prevedano impegno di spesa o che comunque incidano in materia di affidamento di incarichi, prestazione di servizi, forniture o acquisizione di beni, sono sottoposte ad un preventivo esame da parte del segretario generale, che pu chiedere approfondimenti, modifiche o integrazioni sia degli atti che delle procedure seguite. E stato inoltre approvato con deliberazione di G.U n. ____ il codice di comportamento che integra e specifica le previsioni normative approvate dal relativo Decreto del Presidente della Repubblica a corredo della legge anticorruzione n. 190/2012, nel quale sono sottolineati i valori ai quali si ispirano lazione ed i comportamenti degli operatori. Si intende proseguire su questi fronti, che saranno ulteriormente rafforzati, non solo con lutilizzo di appropriate risorse, ma attraverso la decisiva opera del Nucleo di Valutazione che avr il compito, tra gli altri, di definire i parametri sui quali ancorare la valutazione della performance organizzativa dellente e dei singoli responsabili dei servizi, anche con riferimento alla trasparenza ed integrit dei comportamenti della gestione amministrativa (D. Lgs. 150/2009 allart. 14, comma 4, lettere f e g) . Per quanto riguarda lo sviluppo della cultura della legalit, il consiglio comunale e gli assessorati si faranno carico di promuovere apposite occasioni di incontro e confronto con la citt valendosi anche di importanti testimonianze che possano contribuire a far crescere nella societ civile, ed in particolare nei giovani in collaborazione con la scuola, nel mondo delleconomia e dellimpresa, una consapevolezza ed una cultura di legalit sostanziale. 5. Le azioni mirate Nellambito organizzativo interno, lente intende perseguire alcuni specifici obiettivi che possano contribuire a rendere pi efficaci le politiche di trasparenza. Si tratta in particolare di una serie di azioni, volte a migliorare da un lato la cultura della trasparenza nel concreto agire quotidiano degli operatori e finalizzate dallaltro ad offrire ai cittadini semplici strumenti di lettura dellorganizzazione e dei suoi comportamenti, siano essi cristallizzati in documenti amministrativi o dinamicamente impliciti in prassi e azioni. Di queste azioni, degli effetti attesi e di quelli di volta in volta raggiunti, verr dato tempestivamente conto mediante la pubblicazione sul sito. 6. Il Piano della performance Posizione centrale nel programma per la trasparenza occupa il piano della performance, destinato ad indicare con chiarezza, sulla base del Sistema di misurazione e valutazione della performance adottato dallente, obiettivi e indicatori, criteri di monitoraggio, valutazione e rendicontazione. Il piano il principale strumento che la legge pone a disposizione dei cittadini perch possano conoscere e valutare in modo oggettivo e semplice loperato delle amministrazioni pubbliche, che vengono in tal modo spinte ad abbandonare un criterio di autoreferenzialit del proprio operato, per confrontarsi piuttosto sul terreno dei risultati raggiunti e degli out come prodotti dalle politiche perseguite. Per facilitare lapproccio alla complessit tipica degli strumenti di programmazione, misurazione e rendicontazione dellattivit comunale, verranno esplicitati in modo specifico indicatori e target per gli obiettivi sfidanti e di maggior impatto, prendendo inoltre in considerazione quanto i servizi e le relative informazioni rispondano ai requisiti di accessibilit, tempestivit, trasparenza ed efficacia. 7. Il coinvolgimento degli stakeholders Per quanto riguarda il coinvolgimento dei soggetti portatori di interessi (stakeholders), si ritiene opportuno agire sia nei confronti della struttura interna dellente, sia verso le organizzazioni rappresentative di diverse fasce di cittadinanza. Trattandosi di avviare un percorso che possa risultare favorevole alla crescita di una cultura della trasparenza, appare indispensabile accompagnare la struttura nel prendere piena consapevolezza non soltanto della nuova normativa, quanto piuttosto del diverso approccio che occorre attuare nella pratica lavorativa: deve consolidarsi un atteggiamento orientato pienamente al servizio del cittadino e che quindi, in primo luogo, consideri la necessit di farsi comprendere e conoscere, nei linguaggi e nelle logiche operative. importante strutturare percorsi di sviluppo formativo mirati a supportare questa crescita culturale, sulla quale poi costruire, negli anni successivi, azioni di coinvolgimento sempre pi mirate e pensate specificamente per diverse categorie di cittadini, che possano cos contribuire a meglio definire ed orientare gli obiettivi di performance dellente e la lettura dei risultati, accrescendo gradualmente gli spazi di partecipazione. Si prevede di implementare in alcune specifiche sezioni del portale strumenti di interazione che possano restituire con immediatezza allente il feedback di quanto si va facendo, in diretta connessione con la trasparenza e con il ciclo della performance. 8. La posta elettronica certificata (PEC) LUnione della Costa Orientale, in conformit alle previsioni di legge (art. 34 L. 69/2009), si dotato di una casella di posta elettronica certificata istituzionale, pubblicizzata sulla home page, nonch censita nellIPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni). Sono quindi state attivate, oltre alle caselle pubbliche, alcune altre caselle funzionali, cio specificamente deputate allo svolgimento di pratiche definite, per un totale complessivo di 6 poste elettroniche certificate, in modo che tutti gli uffici del comune sono attualmente in grado di gestire la PEC secondo le prescrizioni di legge. In relazione al grado di utilizzo dello strumento, tanto nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni che con i cittadini, si valuteranno le ulteriori azioni organizzative e strutturali eventualmente necessarie. Sin dora comunque si pu affermare che la scelta strategica dellente decisamente orientata verso linformatizzazione dei procedimenti, piuttosto che verso linformatizzazione del solo mezzo di trasmissione. intenzione dellEnte implementare nel sito web del comune il portale dei servizi on line, destinato a raccogliere un sempre maggior numero di procedure informatizzate, oltre a quelle gi in produzione, per lerogazione di servizi ai cittadini ed alle imprese. 9. Giornate della trasparenza Per quanto riguarda le giornate della trasparenza, si ritiene appropriato organizzare nel corso dellanno alcuni appuntamenti duranti i quali l'Amministrazione comunale potr illustrare e discutere con i cittadini e le loro organizzazioni maggiormente rappresentative i principali temi della vita amministrativa cittadina. Si intende in questo modo rinforzare un processo partecipativo che, valorizzando anche le esperienze gi praticate, rappresenta unimportante apertura di spazi alla collaborazione ed al confronto con la societ civile. Il sito web continuer ad essere il canale privilegiato per diffondere la conoscenza sulle iniziative, documenti, innovazioni che scaturiranno dagli incontri con la comunit, in modo che la effettiva conoscenza dellassemblea cittadina e della sua attivit, contribuisca non solo alla conoscibilit diretta del funzionamento e delle aree di intervento dellente, ma favorisca pi in generale la cultura della partecipazione, anche attraverso lutilizzo di strumenti tecnologicamente evoluti. A ci si affiancher un avvio di attivit attraverso i social network. 10. La pubblicazione del Programma triennale per la trasparenza e lintegrit e dello stato di attuazione Sul sito web dellamministrazione, nella sezione denominata Amministrazione Trasparente verr pubblicato il presente programma, il quale sar posto a disposizione dei cittadini anche presso lURP ed altri sportelli dellamministrazione, di contatto ed informazioni con il pubblico, che potranno essere individuati. Per quanto concerne linformazione su queste tematiche allinterno dellente, verr dato spazio nella intranet aziendale con il duplice scopo da un lato di far conoscere come lUnione della Costa Orientale si sta attivando per dare attuazione ai principi e norme sulla trasparenza e dallaltro di promuovere ed accrescere la cultura delloperare amministrativo in modo trasparente. Appendice Disposizioni normative di riferimento: L. 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dellillegalit nella Pubblica Amministrazione Provvedimento del Garante privacy n.88/2011 (Linee guida in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalit di pubblicazione e diffusione sul web - 2 marzo 2011(Gazzetta Ufficiale n. 64 del 19 marzo 2011) D.Lgs 150/2009 (Ottimizzazione della produttivit del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza nelle pubbliche amministrazioni) - Art. 11:Trasparenza L. 69/2009(Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivit nonch in materia di processo civile) - Art. 21 comma 1 (Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e maggiore presenza del personale), Art. 32 (Eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea), Art.34 (Servizi informatici per le relazioni tra pubbliche amministrazioni e utenti) L. 116/2009 (ratifica ed esecuzione della Convenzione dellONU contro la corruzione) -[Ddl S2156 - C.4434] (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione dellillegalit nella pubblica amministrazione) L. 15/2005 (Modifiche ed integrazioni alla l. 241/1990, concernenti norme generali sullazione amministrativa) D.Lgs 82/2005 (Codice dellamministrazione digitale) e s.m.i. - Art. 52 (Accesso telematico ai dati e documenti delle pubbliche amministrazioni) - Art. 54 (Contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni) D.Lgs 267/2000(Testo unico delle leggi sugli ordinamenti locali) - Art. 10.1(Diritto di accesso e di informazione), Art. 124 commi 1 e 2 (Pubblicazione delle deliberazioni) D.P.R. 118/2000 (Regolamento recante norme per la semplificazione del procedimento per la disciplina degli albi dei beneficiari di provvidenze di natura economica) - Art. 1(Albi dei beneficiari di provvidenze di natura economica), Art. 2 (Informatizzazione ed accesso agli albi) L. 150/2000 (Disciplina delle attivit di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni) - Art. 1 (Finalit ed ambito di applicazione), Art. 4 (Formazione professionale), Art. 5 (Regolamento), Art. 6 (Strutture), Art.7 (Ufficio per le relazioni con il pubblico) L. 127/1997 (Misure urgenti per lo snellimento dellattivit amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo) - Art. 17 comma 22 (Ulteriori disposizioni in materia di semplificazione dellattivit amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo) L. 241/1990 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e s.m.i. - Art. 1 (Principi generali dellattivit amministrativa), Art. 22 (Definizioni e principi in materia di accesso), Art. 26 (Obbligo di pubblicazione), Art. 29 (Ambito di applicazione della legge.; Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 - Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ALLEGATO A FASI E SOGGETTI RESPONSABILI Di seguito, si descrivono le funzioni ed i ruoli degli attori, interni allente, che partecipano, a vario titolo e con diverse responsabilit, al processo di formazione, adozione e attuazione del presente Programma. - La Giunta approva annualmente il Programma Triennale della Trasparenza e della Integrit ed i relativi aggiornamenti. - Il Segretario Generale individuato quale Responsabile della Trasparenza: ha il compito di controllare il procedimento di elaborazione e di aggiornamento del Programma Triennale (Delibera CiVIT n 2/2012). A tal fine, promuove e cura il coinvolgimento dei settori dellEnte. Egli si avvale, in particolare, del contributo dei Settori, dei servizi e degli uffici e del supporto del Dirigente del Settore Affari Generali, del servizio Comunicazione e Partecipazione, del servizio Programmazione e Controllo e del Servizio Segreteria del Sindaco-Politiche dellorganizzazione. - Il Nucleo di Valutazione esercita a tal fine unattivit di impulso, nei confronti del politico amministrativo e del responsabile della trasparenza per lelaborazione del programma. Il Nucleo verifica inoltre lassolvimento degli obblighi in materia di trasparenza ed integrit (Delibera CiVIT n 2/2012). - I Dirigenti dellEnte sono responsabili del dato e dellindividuazione dei contenuti del Programma di competenza e dellattuazione delle relative previsioni (Delibera CiVIT n 2/2012). - Il Responsabile della redazione del sito web istituzionale e dellaccessibilit informatica (e del complessivo procedimento di pubblicazione) individuato nel Responsabile del Servizio Comunicazione e Partecipazione ed la figura coinvolta nel processo di sviluppo del sito, ne gestisce i flussi informativi, la comunicazione e i messaggi istituzionali nonch la redazione delle pagine, nel rispetto delle linee guida dei siti web. - Il Responsabile delle funzioni di misurazione della performance individuato nel Responsabile del Servizio Programmazione e Controlli, fungendo da interfaccia tecnica tra il Nucleo di Valutazione, il Responsabile della Trasparenza e i Dirigenti di settore. - I 26qrz{} ŹŭŞёwwbWF<hkhsr>*\ hsr5CJOJQJ\^JaJh'<hsr5H*\)hsr5B*CJOJQJ\^JaJphhV5B*\^Jphh5B*\^Jphhsr5B*\^JphhsrhsrCJOJQJaJh7@CJ OJQJaJ hsrCJOJQJaJhsrCJ OJQJaJ hsrCJaJhsrCJ4aJ4hsrhsr5CJ4\aJ4hV5CJ4\aJ4 h*aJ 23456fqr|}$-DM a$gdsr$-DM a$gdsr$a$gdsr$a$gdsr$a$# $ a b   5 6 N !$ Td^T`a$gdsr!$ da$gdsrgdsr!$ d^`a$gdsrgdsr !$da$gdsr !$da$gdsrgdsr # $ . 2 a b n p   ( ) 5 6 A B M N O ] ǸǭǸfǸǭfTǭ#hkh75CJOJQJ^JaJ2hkhsr5CJOJPJQJ\^JaJnHtHhz5CJOJQJ^JaJ hkhsrCJOJQJ^JaJ hk5hkhsr5hkhsrnHtHhk5CJOJQJ^JaJ#hkhsr5CJOJQJ^JaJhkhsr>*\&hkhsr5CJOJQJ\^JaJhkhsr>* N O ( ) P Q u $ ra$gdsr (gd$ $ (a$gdsr$~^`~a$gdk$~^`~a$gdsr!$ d^`a$gdsrgdsr!$ da$gdsr!$ d^`a$gdsr & ( ) 7 O P ^ _ ` ! # - . 0 3 k l m Ȼ~ww~oooogh'<hsrH*h'<h$ 5 h$ 5\h;$h$ 5h'<hsr5\ h$ 5 h>75\h'<h$ 5\h'<hsr5 hk5hkhk5 h>75hkhv5hkhsr5hkhsrnHtH#hkhk5CJOJQJ^JaJ#hkhsr5CJOJQJ^JaJ$ " # l m      " !$ a$gdjc$a$gdn]$a$$a$gd_$a$gd$ $D7$8$H$^`Da$gd$ $a$gdsr gdsr $ ra$gdsr (gd$ m z       ! 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-!-A////12R4S4|4 $7$8$H$a$gdp,$a$gdp ,$ & Fa$gd}f%%%%'((((F(7)8)9):);)7+9+;+<+ - - -///A0L022Q4S4n4÷vbvbb&heWhp5CJOJQJ\^JaJ hp5CJOJQJ\^JaJ&heWhp6CJOJQJ]^JaJheWhpOJQJ^JheWh$B*CJaJphh$B*CJaJphhpB*CJaJphhpCJOJQJ^JaJ# *h$hpCJOJQJ^JaJ heWhpCJOJQJ^JaJn4{444<9=9>9>:?:i:j::0<1<==}???CCCCCCCC]D^Dضؚضضضضضضض~jY heWhpCJOJQJ^JaJ&heWhp5CJOJQJ\^JaJhpCJaJ&heWhp5CJOJQJ\^JaJ hp5CJOJQJ\^JaJheWhpCJaJhpCJOJQJ^JaJ&heWhp6CJOJQJ]^JaJ heWhpCJOJQJ^JaJ,heWhp56CJOJQJ\]^JaJ|4u57<9=9>9>:?:j:t;<~???@ACC^DEGGG G!G"G#G.G$a$gdp $7$8$H$a$gdp^DKFiFGG#G-G.G/GVGWGcGGHHHHIIIHKTK'L2LLLhMvMN&N.O:OGPSPiQuQRRȰȰq#hpB*CJOJQJ^JaJph/hohp6B*CJOJQJ]^JaJph)hohpB*CJOJQJ^JaJph/hohp5B*CJOJQJ\^JaJph)hp5B*CJOJQJ\^JaJphhphpCJOJQJ^JaJ hphpCJOJQJ^JaJ%.G/GWGGHIHK'LLhMN.OGPiQRnSoS{S|S}S~SStTuTTT0W1W 7$8$H$gdp $7$8$H$a$gdpRRRnSpS{SSzTTTU6WLWiXsX%Y~YZ [[[(>@ABCDFGIJLҽxxxxxxxvxrhraYUYUYUh}fjh}fU h yh]ihpOJQJ^JhpUhpCJOJ QJ ^J aJ hp5CJOJ QJ \^J aJ&hp56CJOJ QJ \]^J 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LMPQ h yh]ih}fjh}fU,1h. A!n"n#$n% 51h0:p}fA .!"n#n$n% 50P/ =!n"n#$n% Dp8 00P/ =!n"n#$n% Dp50P/ =!n"n#$n% Dp8 00P/ =!n"n#$n% Dp;0P:p}f/ =!n"n#$n% Dp%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=022&docnr=28899&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=15226&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=23029&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=92339&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=91328&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=36381&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=37267&stato=lextyX;H,]ą'c%DyK _blankyK http://www.sistema-bdi.it/index.php?bdinr=021&docnr=92339&stato=lextyX;H,]ą'c$$Ifl!vh5(#v(:V l t0(65(/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5d5#vd#v:V l t0(65d5/ alytB h$$Ifl!vh5(#v(:V l t0(65(/ alytB h$$Ifl!vh5(#v(:V l t0(65(/ alytB h$$Ifl!vh5(#v(:V l t0(65(/ alytB h$$Ifl!vh5(#v(:V l t0(65(/ alytB h+$$If !vh55,5 585$ 55T#v#v,#v #v8#v$ #v#vT:V l4l t0@8)v++55,5 585$ 55T/ a yt}f$$If !vh55,5555555 85 5 5 5 5 5T#v#v,#v#v 8#v #v #v #vT:V l4 t0@8)v)v ++55,55 85 5 5 5T/ a f4yt}fkd$$Ifl4N4Pl#%(0*-28  ,      8    T t0@8<<<<44 la 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5$$@&a$ 5CJ$\LA`L Car. predefinito paragrafo\i@\ 0Tabella normale :V 44 la 4k`4 Nessun elenco @B@@ 1Corpo del testo$a$XP@X Corpo del testo 2 7$8$H$CJOJ QJ aJ`U@` Collegamento ipertestuale7>*B*S*Y(phPO"P provv_r0$dd[$\$a$OJPJQJ^JT^@2T  Normale (Web)dd[$\$OJPJQJ^J:OA: link_nel_testo6]6Q6 provv_numart5\8Oa8 provv_rubrica6]6q6 provv_vigore5\4O4 provv_numcommae@ Preformattato HTML7 2( Px 4 #\'*.25@9CJOJQJ^JaJ8@8 Sommario 2 ^D@D Paragrafo elenco ^(( spaziamiBWB Enfasi (grassetto)5\jC@j Rientro corpo del testox^CJOJPJQJaJ^Q@^ Corpo del testo 3$7$8$H$a$56\]aJJ@J 47 Testo fumetto CJOJQJ^JaJLOL  Stile !x*$7$CJOJPJQJ^JaJtH``"` #+Nessuna spaziatura" CJOJQJ_HaJmHsHtH p/1p "+Nessuna spaziatura Carattere CJOJQJ_HaJmHsHtH R@R + Sommario 1 $dCJOJPJQJaJtH @R &+%Testo nota a pi di pagina, Carattere %dCJOJPJQJaJtH a %+9Testo nota a pi di pagina Carattere, Carattere Carattere$CJOJPJQJ_HaJmHsHtH T&qT +Rimando nota a pi di paginaH*@'@ +Rimando commentoCJaJZ@Z 2+Testo commento )dCJOJPJQJaJtH Dj@D 3+Soggetto 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